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Fabrizio è calmo, il suo tono di voce e i suoi gesti infondono tranquillità, mentre ero intento ad ascoltarlo passeggiando per la campagna di S. Secondo pensavo:
“Se non ha acquisito questa serenità coltivando lumache allora direi che le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con il suo lavoro!”. Sì, lavoro, perché Fabrizio Parizzi ha scelto la elicicoltura come sua professione, utilizzando 1 ettaro del podere dell’amata nonna ricavando una dozzina di piccoli lembi recintati, dove si prende cura di questi simpatici “gasteropodi terrestri polmonati”.
DUE LUMACHE DA ELICICOLTURA
Nell’allevamento sono presenti due tipologie:
LA DIETA DI QUESTI ANIMALI
Le lumache sono molto lente a crescere, (ci mettono anche più di 2 anni) e in Italia Fabrizio ha il merito di essere praticamente l’unico a coltivarle. La dieta delle lumache è composta da cavolo, bieta, girasole più alcune erbe aromatiche/officinali di cui non posso menzionare il nome, causa istantanea interruzione del rapporto di amicizia con il proprietario! Una cosa è certa: si nutrono solamente di erba, nessun tipo di mangime viene inserito nella loro dieta.
Il momento della raccolta viene stabilito valutando la consistenza del guscio, i suoi bordi devono raggiungere un adeguato grado di durezza in modo tale da proteggere l’animale nei conseguenti passaggi produttivi.
IL SIMBOLO DI SLOW FOOD
Nei mesi caldi viene ciclicamente innaffiato il terreno tramite irrigazione a pioggia, in questo modo, oltre a ristorare i piccoli animali, si inumidisce la terra e si irrigano anche le piante presenti nei recinti destinate alla loro alimentazione, tipico esempio di biodiversità. Non a caso le lumache sono il simbolo di Slow Food, la più famosa associazione che studia, difende e divulga le tradizioni agricole ed enogastronomiche nel mondo. Insomma, un animale mitologico, che insieme alla tartaruga potrebbe essere considerato emblema di saggezza, di chi sa che non è necessario correre per ottenere risultati. Nonostante la sua apparenza mite ispira anche storie di forza e ribellione, come il racconto del compianto Luis Sepulveda “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”.